Buone pratiche di solidarietà

Buone pratiche di solidarietà giungono da oltreoceano, dove si passa dai frigoriferi sociali alle dispense urbane. Idee per contrastare lo spreco alimentare, problema estremamente attuale in tuti i paesi sviluppati, prendendosi cura dei più bisognosi. Fare del bene, quindi, non solo alla società stessa ma anche all’ambiente.

Buone pratiche

Frigoriferi sociali

L’idea dei frigoriferi della solidarietà nasce tra Spagna e Brasile, per poi arrivare in Argentina. L’ideatore è Alvaro Saiz, capo dell’Associazione dei Volontari di Galdakao, città spagnola da cui prende piede l’iniziativa. Il frigorifero è aperto a tutti: a chi vuole donare e a chi, invece, ha bisogno di prendere. L’importante è evitare lo spreco e fare del bene. Ci sono, ovviamente, delle regole da rispettare: non è possibile donare carne cruda, pesce o uova e soprattuto cibo già scaduto; è, invece, possibile lasciare cibo fatto in casa a patto che abbia una etichetta che indichi la data di produzione. Questa buona pratica nei soli primi due mesi di attività ha recuperato in Spagna tra i 200 e i 300 chilogrammi di cibo. Oggi troviamo frigoriferi sociali anche in Germania e Olanda. In Italia, invece, troviamo progetti interessanti quali Supermercati solidali, dove la spesa si paga con ore di volontariato oppure scalando dei punti da una tessere consegnata ai meno fortunati dai servizi sociali del proprio territorio. In Italia, al 2016, questo tipo di buone pratiche erano dislocate in 16 regioni; da questi empori della solidarietà hanno tratto vantaggio già 60 mila persone. L’ultimo di questi supermercati è da poco stato realizzato a Milano: SoliDando, dove si può fare la spesa senza scambio di denaro ma scalando punti accumulati su una tessera.

Buone pratiche

Fonte: The Little Free Pantry – pagina Facebook

Le dispense solidali

Altra buona pratica nata oltreoceano è quella delle dispense della solidarietà: un luogo accessibile a tutti dove poter lasciare cibo, oppure prenderlo. L’idea è di Jessica McClard che ha trovato un modo innovativo per aiutare le persone in difficoltà. L’ispirazione di Jessica arriva dalle Little Free Libraries, biblioteche ambulanti dove si realizza il Bookcrossing ovvero scambio di libri senza doverli acquisstare. Little Free Pantry, il movimento che sta dietro alle dispense urbane, prende spunto da questo e crea un luogo accessibile a tutti dove poter lasciare del cibo per i bisognosi e i senzatetto. Uno dei vantaggi di questi luoghi dispensatori di cibo è il favorire i rapporti di buon vicinato. Inoltre risultano un’ottima soluzione per contrastare non solo lo spreco alimentare, ma anche la povertà. Spesso, per dignità, molte persone faticano a chiedere aiuto; con le dispense solidali non c’è alcun bisogno di chiedere aiuto: ci si reca e si prende il necessario.

Buone pratiche

Fonte: The Little Free Pantry – pagina Facebook