Custodi sociali a Milano
I custodi sociali conoscono il loro territorio alla perfezione, poichè hanno il compito di accendere dei riflettori sui dimenticati e sulle persone ai margini della società, intercettandone i bisogni. Ricoprono un ruolo delicato, perchè è difficile stabilire legami e relazioni di fiducia con chi è in stato di bisogno.
I custodi sociali di Milano lavorano a stretto contatto con i servizi sociali, che segnalano loro le situazioni difficili presenti sui loro territori attivandone il processo di ascolto. Su Milano sono circa 152 gli operatori, affiancati da 361 Portieri Sociali appositamente selezionati e formati che garantiscono una presenza di riferimento per la popolazione residente negli edifici Erp. I custodi vengono tutti dotati di una tessera di riconoscimento che dovranno esibire al momento del primo contatto con l’utente. Utente segnalato dal portiere, che ha il compito di segnalare ai servizi sociali le situazioni difficili eventualmente presenti nel proprio stabile. Tra queste, ovviamente, anche eventuali problematiche legate alla tutela e al rispetto della proprietà. In sintesi il custode sociale è un operatore a servizio del bene comune, che monitora costantemente la situazione dei Quartieri nell’ottica della prevenzione sociale e sanitaria, ascoltando i bisogni dei più fragili e attivandosi per la soluzione oltre che riportarli ai servizi sociali. Un esempio pratico? Piccoli aiuti domestici, accompagna gli anziani soli a fare visite mediche o piccole commissioni, fa per loro la spesa. Piccoli gesti e azioni quotidiane che possono sembrare insignificanti ma che per chi è in difficoltà sono fondamentali. Tutto ciò al fine di garantire una sicurezza ed un supporto adeguato alle famiglie in difficoltà e in situazioni di fragilità sociale, così da prevenire fenomeni di solitudine ed emarginazione dando voce ai bisogni ed avvicinando il servizio al cittadino.
Tutti i custodi sociali si portano dietro storie e racconti che raccolgono durante il loro servizio. E’ fondamentale il passaparola perchè le persone si fidino di loro; hanno anche due piccoli uffici in via Boifava e in via Tibaldi. Il loro lavoro oggi è fatto di relazioni e non di burocrazia, solo così si riesce ad intercettare il bisogno.