Dalla metà degli anni 70’ ad oggi lo spreco alimentare nel mondo è aumentato del 50% ma solo recentemente, di pari passo con l’evolversi della crisi economica globale, la questione è tornata in primo piano.

Secondo le stime della FAO, gli sprechi alimentari nel mondo ammontano a più di 1,3 miliardi di tonnellate all’anno, pari a circa un terzo della produzione totale. Inoltre, di tutti i prodotti coltivati a scopo alimentare a livello globale, viene consumato solo il 43% dell’equivalente calorico.

In merito al tema 3 sono i punti critici da analizzare:

  • Food losses: perdite che si determinano a monte della filiera agroalimentare
  • Food waste: sprechi che avvengono durante la trasformazione industriale
  • Sprechi domestici: alimenti acquistati ma che non vengono interamente consumati sulle tavole perché lasciati scadere o dimenticati.

In Italia, la gravità della situazione non è da meno: con il cibo sprecato in un anno, si sfamerebbero più di 44 milioni di persone.

Spreco alimentare = spreco di risorse.

In primis quella idrica, che in Italia ha toccato la soglia dei 1.226 metri cubi di acqua.

Non da meno è il problema del consumo energetico:  l’accesso alle tecnologie per una migliore efficienza energetica e alla fonti rinnovabili in ambito agricolo è ostacolato su più fronti: iter autorizzativi complessi, scarsa informazione, scarsa disponibilità di capitale.

In tutta l’Europa crescono le iniziative volte alla risoluzione del problema; aumentando la consapevolezza dei cittadini e migliorando la logistica delle azioni.

 

Fenomeno della povertà

La povertà in Italia

La povertà estrema o povertà assoluta è la più dura condizione di povertà, nella quale non si dispone – o si dispone con grande difficoltà o intermittenza – delle primarie risorse per il sostentamento umano, come l’acqua, il cibo, il vestiario e l’abitazione.

La povertà relativa è un parametro che esprime la difficoltà economiche nella fruizione di beni e servizi, riferita a persone o ad aree geografiche, in rapporto al livello economico medio di vita dell’ambiente o della nazione.

Nel 2014, 4 milioni 102 mila persone si sono trovate in condizione di povertà assoluta, pari al 6,8% della popolazione residente.

Nello stresso anno, la povertà relativa ha coinvolto il 10,3% delle famiglie e il 12,9% delle persone residenti.

Nell’anno di Expo, in cui il legame tra la città di Milano e il cibo è stato sotto i riflettori, L’Opera San Francesco, ente gestito da frati cappuccini e mensa più grande del capoluogo lombardo, ha fornito oltre 869 mila pasti caldi ai più bisognosi.

Anche un Paese apparentemente benestante come il nostro, ha enormi sacche di povertà che si concentrano nelle maggiori città e che non colpiscono solo la parte di popolazione straniera.

Senza titolo

fonte: “Food Poverty Food Bank” di Rovati, Pesenti