LA PRIMA LEGGE ANTISPRECO ITALIANA ARRIVA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI.

La situazione sembra essersi sbloccata – il voto alla legge, sostenuta dalle associazioni e presentata dalla deputata del PD Maria Chiara Gadda, è previsto tra Martedì e Mercoledì.

Il testo, piuttosto complesso, è composto da 17 articoli, da normative fiscali e sulla sicurezza alimentare.

Ecco i punti salienti:

  • Incentivi e semplificazione burocratica per i donatori.

Con la nuova legge non sarà più necessaria una dichiarazione preventiva di cinque giorni, basterà infatti garantire a posteriori la tracciabilità di ciò che si è donato.

A differenza della legge francese, che si basa sulla penalizzazione, in Italia ci si focalizza esplicitamente sul concetto di DONO.

  • Concetto di data di scadenza.

La responsabilizzazione del singolo cittadino è alla base. A tal proposito diventa fondamentale sottolineare la differenza tra termine minimo di conservazione e data di scadenza.

  • Possibilità di distribuire beni alimentari confiscati
  • Possibilità per le associazioni di volontariato, tramite accordo con l’imprenditore agricolo, di recuperare i prodotti che rimangono a terra durante la fase di raccolta.

 

Insieme alla normativa non mancano importanti investimenti economici; il fondo legato al Tavolo degli Indigenti è stato incrementato di 2 milioni di euro per l’anno 2016.

Sono stati poi stabiliti altri due fondi: il primo, di 1 milioni di euro all’anno per tre anni (fino al 2018), fa riferimento al Ministero dell’Agricoltura e finanzia progetti legati alla ricerca e allo sviluppo tecnologico. Il secondo, pari a 1 milioni di euro dal Ministero dell’Ambiente, è destinato a promuove nei ristoranti l’uso di contenitori d’asporto per non sprecare ciò che il cliente non si è riuscito a consumare al proprio tavolo.

 

Come dice Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole e forestali, l’obiettivo della legge è dunque: “ far crescere la consapevolezza dei consumatori rispetto alle abitudini alimentari, semplificare le donazioni per le aziende, rivalutare il ruolo dell’agricoltura attraverso il sistema di donazioni dirette agli indigenti ”.

Tra i traguardi futuri spiccano la volontà di arrivare, entro il 2016, al recupero su tutta la filiera di 1 milione di tonnellate di eccedenze e il raggiungimento dell’obiettivo Famezero, sancito dalla Carta di Milano entro il 2030.