Adozioni in vicinanza per i bambini poveri

Dopo un lungo periodo di adozioni a distanza, strumento che permette di controbuire alla crescita e allo sviluppo psico fisico di un bambino al di là dell’oceano, fa capolino l’era delle adozioni in vicinanza. Da global, il sostegno alla povertà sta diventando sempre più local. Complice, la crisi economica che sta attraversando il nostro Paese.

Vicinanza

La solidarietà si è dunque localizzata, facendo si che lo spirito solidale si esterni verso il prossimo più vicino a noi: il vicino di casa, la parrocchia del quartiere, la mensa dei poveri della città. E’ così che è nata l’adozione a vicinanza, lo strumento che permette di dare supporto alle nuove vittime della povertà, soprattutto minori. Sono circa un milione e duecentomila i bambini che vivono in condizioni disagiate e di povertà assoluta. Cifra più che triplicata dal 2005, quando la percentuale di minori poveri era del 3,9%,  al 2016, anno in cui la percentuale raggiunge il 12,5%. Si tratta di bambini che non mangiano a sufficienza perchè la famiglia non può permettersi un pasto decente ogni giorno; bambini che non hanno le possibilità di frequentare la scuola, perchè non possono comprare il materiale scolastico necessario; bambini che vestono gli abiti dismessi da qualche altro bambinio, più fortunato di loro. Purtroppo povertà economica e povertà educativa viaggiano insieme, di conseguenza questi minori sono destinati a restare chiusi nel loro spazio, senza opportunità di riscatto.

Oggi lo strumento delle adozioni di vicinanza è ancora debole e non diffuso pienamente, ma è destinato a crescere. Una delle associazioni che sul territorio di Milano opera in questo senso è Fondazione Mission Bambini. Grazie a questa iniziativa sono circa 172 i bambini che beneficiano di una retta agevolata o totalmente gratuita per l’iscrizione a ben 18 nidi sul territorio nazionale che hanno aderito all’iniziativa. Nidi dislocati soprattutto al sud, ma anche a Roma, Bologna e Milano. La collaborazione e la costruzione del progetto di inserimento del bambino avviene tramite enti del privato sociale. I beneficiari sono bambini che vivono nelle aree metropolitane, spesso stranieri, ma anche nelle province; in questo secondo caso sono quasi totalmente italiani. La selezione avviene attraverso operatori delle cooperative, che conoscono molto bene le realtà del proprio territorio.

La differenza rispetto alle adozioni a distanza sta nella privacy. Nelle adozioni in vicinanza, infatti, non è possibile inviare al donatore informazioni o fotografie del bambino che sostengono. E’ però possibile conoscere in maniera approfondita le reltà che accolgono questi bambini, come i nidi, e le cooperative che gestiscono la burocrazia affinchè il minore possa godere appieno di una adozione in vicinanza.