Italia lontana dagli obiettivi ONU 2030

Secondo quanto stimato da Eurostat, l’Italia è lontana dal raggiungimento degli obiettivi ONU dell’Agenda 2030; in particolare considerando quelli relativi a povertà, mondo del lavoro, disuguaglianze sociali e salute della popolazione.

Obiettivi ONU

La popolazione sulla soglia della povertà è proporzionalmente maggiore in Italia rispetto al resto dell’Europa, parliamo di 30% rispetto al 23,5%. Negli ultimi anni, inoltre, la situazione è peggiorata: se 8 anni fa 1 italiano su 4 era a rischio povertà, oggi si parla di 1 su 4. Le persone che vivono in condizioni di grave povertà e deprivazione materiale è praticamente il doppio rispetto a quella dell’unione europea ( 12,1% contro 7% ).

L’ONU nel 2015 ha elaborato un’agenda con 17 obiettivi che contengono le linee guida delle politiche locali, nazionali e sovranazionali da qui al 2030, per orientare la società gloibale verso una maggiore sostenibilità. Per quanto concerne l’obiettivo  di eliminare la povertà, in Italia non siamo ancora riusciti a contenere le disuguaglianze sociali. Il Pil pro capite degli italiani è di 28.200 euro, mentre la media europea è di 29.100 euro. Resta da capire, però, la distanza tra i diversi gruppi di popolazione e chi resta indietro. Uno degli indicatori più utilizzati è il coefficiente di Gini, ossia la misura della diseguaglianza di una distribuzione introdotto dallo statistico italiano Corrado Gini. Più è alto, più la distribuzione della ricchezza in un contesto sociale è disuguale. In Italia questo coefficiente è più alto rispetto al resto dell’europa e, oltretutto, è aumentato tra il 2010 e il 2016. Punto centrale del problema è anche la questione lavoro e formazione. In Italia abbiamo un’alta concentrazione di persone che non studiano e non lavorano: l’abbandono scolastico è ancora  un elemento negativo della nostra realtà e i laureati sono molto pochi; la mancanza di lavoro e la disoccupazione una piaga comune a tutto il territorio, soprattutto al sud dove le donne tendenzialmente non lavorano.

Lontana dagli obiettivi ONU 2030, l’Italia deve ancora fare molta strada nel percorso del contrasto alla povertà. Molto è stato fatto, a livello di politiche locali ad esempio grazie all’introduzione della Legge Gadda è stato affrontato il tema dello spreco alimentare, affrontandolo con soluzioni innovative. Tali soluzioni hanno il valore aggiunto di avere un riscontro positivo a livello di politiche sociali. Resta però il problema della povertà e la voglia di affrontarlo, in un modo o nell’altro, cercando spunto nelle linee guida dell’Agenda ONU 2030.