Povertà nel mondo: il caso Niger

Una ricerca del centro studio americano Brookings Institution pubblicata negli ultimi giorni ha rilevato come la povertà sia drasticamente presente nel mondo, sottolineando in particolare  la Nigeria, che ha superato l’India nella classifica dei Paesi con il maggior numero di persone che vivono in  stato di povertà assoluta. Secondo i dati della ricerca in questo paese vi sono 87 milioni di indigenti, a fronte dei 73 milioni dell’India.

Lo studio in questione afferma che almeno 14 dei 18 Paesi del mondo in cui la povertà è in crescita, sono africani. Presto anche la Repubblica Democratica del Congo supererà l’India in termini di povertà assoluta. E nei prossimi 12 anni, stando alle proiezioni dello studio, 9 delle 10 popolazioni più indigenti saranno africane.

Povertà nel mondo

Il Niger, oltre ad essere il paese più povero al mondo, è anche uno che ha il più alto tasso di natalità, oltre che un enorme numero di bambini che vivono per le strade. La maggior parte di loro ha abbandonato la scuola molto presto, tanto da non saper parlare la seconda lingua ufficiale (il francese) oltre all’hausa. Questi bambini, dagli 8 anni in su, sono scappati dalle loro famiglie per cercare lavoro in città. Qui, non trovandolo, trascorrono il tempo per le strade chiedendo l’elemosina oppure sniffando colla. Sono poche anche le organizzazioni non governative che si occupano di loro. L’altro grande problema di qeusti bambini è la prostituzione. Sono soprattutto le ragazzine che si prostituiscono per i ricchi nigerini. La prostituzione è fuori legge ma solo sulla carta: di fatto è molto difficile che qualcuno venga arrestato e finisca in prigione per questo motivo. I nigerini ricchi, clienti di queste ragazze, sono gli unici a potersi permettere due o tre macchine; oppure un volo interno per i paesi confinanti, che può costare fino a 350 euro.

Per gli occidentali è pericoloso aggirarsi per queste strade, se non accompagnati da convogli militari che battono queste vie. Tutto ciò, ovviamente, ha un costo che si aggira attorno ai 500 dollari al giorno. Nonostante ciò il pericolo di rapimenti è molto alto. C’è molto risentimento nella popolazione, soprattutto perchè la presenza internazionale è legata alle risorse naturli. Ad esempio la Francia è accusata di portare via l’uranio dalle loro miniere senza però lasciare nulla dei guadagni al popolo. Sono effettivamente pochi i progetti di cooperazione internazionale attivi per loro: così il paese si riempie di sfollati che fuggono da Shabaab e Boko Haram che terrorizzano le loro popolazioni. Per questi sfollati minorenni è previsto un programma di reinserimento scolastico, ma non è sempre facile considerando i tagli governativi al settore della scuola. Proprio a causa dei tagli, non vi è personale. E quel poco che c’è, spesso è volontario, con tutti i limiti del caso. Le scuole sono aperte pochi mesi l’anno. Il resto del tempo i bambini sono nelle strade, a mendicare. In un contesto simile è molto alto il rischio di radicalizzazione.

Il Niger, uno dei paesi più poveri al mondo, deve affrontare tre grandi problematiche: la prostituzione, gli sfollati interni e la povertà dei bambini che vivono per le strade senza una famiglia. Soprattutto quest’ultimo sembra essere un problema dilaniante e che si dilaga ogni giorno maggiormente. Pochi gli interventi da parte delle ONG in questo senso, molta la diffidenza dei bambini stessi verso chi li potrebbe aiutare. In base allo studio di cui abbiamo accennato in apertura, ma non solo, l’Africa presto vedrà trriplicare la propria popolazione senza una adeguata trasformazione delle risorse che renderà il paese sempre più povero. La popolazione africana, presto, sarà la prima popolazione a manifestare uno stato di povertà assoluta nel mondo.