Il periodo di marzo e aprile che coincide con la pandemia del Covid ci ha visto protagonisti di uno sforzo intenso.

Siamo riusciti a consegnare in questi due mesi 11 tonnellate grazie ai nostri angeli, come li stiamo chiamando: le società di Osvaldo Pizzi & co e Mediglia Frutta e all’insperato ma dolce aiuto della Galbusera che ci ha donato quasi una tonnellata di colombe di Pasqua.

E che in modo equo abbiamo redistribuito alle sette mense che serviamo.

Ma due osservazioni sono doverose.

La prima è che i clienti delle mense come stanno ormai scrivendo tutti i giornali sono aumentati. La improvvisa povertà creata dal virus in molte famiglie si è aggravata.

E molti nuovi clienti sono arrivarti e ben accolti dalle mense.

Frà Carlo dei Francescani di sant’Antonio in via Farini ha avuto la buona idea di inserirci nel suo WhatsApp e ogni sera scrive a noi e agli amici della chat in modo divertente e documentato un resoconto della giornata, testimoniando un continuo aumento del flusso degli ospiti.

È la nostra Doxa del bisogno che cresce e temo crescerà di più nei prossimi mesi.

La seconda osservazione è che il cibo arriva alle mense più a rilento.

Supermercati intasati sotto pressione, ristoranti chiusi che un tempo donavano alle mense, aziende della filiera alimentare in difficoltà, insomma un mondo in questo caso che ha dovuto rompere la catena della solidarietà per oggettive difficoltà.

Speriamo che il virus arretri e che la catena si rimetta in moto.